Buongiorno! Ieri sera ho terminato la lettura di "Come canzoni stonate", romanzo d'esordio di Lara Cialdini, pubblicato da Believe Edizioni, che ringrazio ancora molto per la copy arc. Let's start!
La lettura di questo libro mi ha accompagnato per diverse sere. A primo impatto mi incuriosiva l'idea di leggere un music romance con un personaggio maschile rockettaro. Essenzialmente questo. Credevo di trovarmi di fronte a un romanzo "leggero", magari divertente, dove la musica avrebbe regnato sovrana, ma avevo ragione solo al 50%. La musica è sì protagonista di questo libro, ma sbagliavo a pensare che fosse una lettura leggera. Tutt'ora ammetto di essere un po' in "difficoltà" nello scrivere questa recensione, perché il testo di Lara Cialdini è qualcosa di veramente importante.
L'autrice ti prende per mano e inizi questo viaggio, dove conosci tanti personaggi interessanti, alcuni che inizialmente sembrano antipatici o che prenderesti a schiaffi in faccia, ma sui quali poi cambi per forza idea. Personalmente li ho apprezzati tutti, dal primo all'ultimo e li ho trovati ben caratterizzati, mai troppo in "secondo piano" rispetto ai principali. Ci ritroviamo di fronte a scene divertenti, buffe, ma anche a tantissimi momenti e vicissitudini particolarmente pesanti e/o toste. Per certi aspetti mi sono ritrovata un po' in Lucy, per altri in Cameron, altri ancora in Nina, oppure in Giulia... sembrerà strano, ma mi sono piaciuti tutti, anche Mike (che strappa sempre un sorriso!), Elda (avrei voluto tanto farci due chiacchiere o gustare una delle sue tisane!), Elisa, o la zia di Lucy che abbiamo modo di conoscere attraverso i suoi ricordi e il suo diario.
Quello che ci racconta Lara, attraverso il suo stile pulito e coinvolgente, delle volte fa sorridere, tante altre ci fa riflettere, piangere, ingarbugliare lo stomaco. Il destino di Lucy e Cameron, sebbene piuttosto intricato, è legato alla nota leggenda dei fili rossi, che lei ha modo di conoscere tramite la sensitiva. Prende spunto da quella giapponese, ma l'anziana signora ne ha una visione propria.
Perché un gomitolo tanto complesso, frutto di una mente onirica quanto intelligente, sembrava possedere un meccanismo così stupido? Perché intrappolarci in strani giochi d'azzardo dove, alla fine, ne usciva un cuore spezzato? Perché non creare direttamente un filo conduttore con la persona giusta?
È un legame che sembra un'amicizia, poi un qualcosa di più, poi un qualcosa di meno, perché sbagliato, qualcosa di doloroso, da evitare, ma che poi non ce la fa più a trattenersi ed esplode nella sua bellezza, nella vulnerabilità, ma anche nella sua forza. Ecco, la forza credo sia un altro elemento fondamentale in questo romanzo. Sono diversi i momenti e i personaggi che dimostrano più volte di esserlo o di diventarlo. Spesso, poi, condividono questa forza in dei momenti precisi e ben distinti, dove chi fino all'attimo prima sembrava indistruttibile, per qualche motivo crolla ed ecco che c'è lui o lei pronto a sostenerlo. C'è poi anche chi aspira a farlo, ci prova, ma purtroppo non ce la fa, perché proprio non può farcela.
Come canzoni stonate non è solo una bella storia d'amore o di musica, è molto, molto altro.
"Non siamo perfetti, sai?" Nessuno di noi lo era, a modo nostro eravamo tutti stonati.
VOTO: 4+
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